La storia di La California

Da La California Italiana.

Questa sezione contiene la storia della California Italiana

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CALIFORNIA, OLTRE IL MITO

Sabato 25 agosto in occasione della 82esima Fiera della Zootecnia a La California Marco Andrenacci ha presentato il suo libro CALIFORNIA, OLTRE IL MITO.

Nel corso della presentazione è stata inaugurata una targa presso l'edificio che per tanti anni ha ospitato l'Osteria Gabbani in ricordo di Leonetto Cipriani ed Amerigo Gabbani ed è stato dedicato ad Amerigo Gabbani lo stradello pedonale di fronte le scuole elementari a La California.

2012-CALIFORNIA-FIERA-TARGA,opera di G. Zazzeri

"L'Osteria Gabbani fu per un secolo e mezzo il centro dell'abitato chiamato La California già nel 1865, grazie a Leonetto Cipriani ed all'oste Amerigo Gabbani.Inaugurato il 25 agosto 2012"

2012-CALIFORNIA-FIERA-STRADELLO

California,oltre il mito è un affascinante viaggio alla scoperta del mito della California diffusosi a partire dal 1500 e culminato con la corsa all’oro a metà dell’800 e con il contestuale periodo risorgimentale che porterà la California ad essere lo stato più importante della federazione USA. I numerosi parallelismi tra la California americana e la nostra (La) California italiana,una piccola località toscana in provincia di Livorno, hanno dell’incredibile.Come ha dell’incredibile il fatto che per ben due volte, nell’800 e nel 900, la località italiana sia stata battezzata California. Grazie a tutto questo possiamo affermare che la nostra California è senza dubbio la più speciale tra le tante omonime località nel mondo!

Dove potete trovare il libro: visitate la pagina IL LIBRO CALIFORNIA OLTRE IL MITO

2012-CALIFORNIAOLTRE IL MITO
2012-CALIFORNIAOLTRE IL MITO COPERTINA

Scarica lalocandina della presentazione: 2012-CALIFORNIA OLTRE IL MITO

La Storia di La California

Premessa

Sono sempre stato affascinato dal nome del mio paese, è comprensibile come sia semplice subire il fascino di un nome così esotico. In questi anni sono sempre stato in buona compagnia: praticamente tutti gli abitanti della zona e buona parte dei numerosi turisti che passano le loro vacanze nel nostro comune si saranno chiesti almeno una volta come mai qualcheduno decise di scegliere il nome La California. Nel corso degli anni ho raccolto numerose teorie, dalla nave di emigranti meridionali che furono sbarcati in zona da dei furfanti, al passaggio di Buffalo Bill ed infine l’esperienza di un nostro emigrante che tornato dalla California decise di usare questo nome per dare vita ad una sua California. Nonostante i numerosi studiosi ed appassionati che nel tempo hanno provato a dare una risposta, al momento che mi misi in prima persona ad “studiare” la faccenda, nel lontano 1997, tutte queste non erano altro che tesi non suffragate da nessuna prova. Decisi allora di iniziare un’avventura che sto tuttora vivendo e che nel corso di questi ultimi 14 anni mi ha visto curiosare in tutti gli archivi storici e biblioteche della zona, su internet ed intervistare numerose persone. Ritengo finalmente di poter mettere la parola fine a questa lunga ricerca. Sono infatti arrivato ad individuare con certezza come e quando La California nacque ma, cosa ancora più importante, ho individuato il personaggio che in quei lontani anni tornò dalla California americana con un baglio di ricordi sufficiente per far nascere la nostra California.

La California Italiana e quella americana

La California italiana e quella americana hanno molte cose in comune anche se ovviamente su scale profondamente diverse. In entrambi i casi hanno condiviso fino al circa il 1850 lo stereotipo di paese inospitale dove la natura non rendeva facile la vita ai pochi coloni che scelsero di stabilirsi nelle aree rese desertiche dalla mancanza di sistemi di irrigazione della California americana oppure nella Maremma pisana dove il contagio della malaria era quasi una certezza. Le due California hanno condiviso anche la prorompente rinascita, dopo circa il 1850, legata in un caso alla scoperta dell’oro e nell’altra alle bonifiche e dalla conseguente diffusione dell’agricoltura e del commercio. In entrambi i casi gli anni immediatamente dopo il 1850 hanno contribuito ha creare e plasmare l’immagine che ancora oggi abbiamo delle due California. Quella americana di nazione legata all’antico mito della California che si è poi concretizzato nello stato democratico della Gold Rush che oggi è il più importante degli USA, quella italiana che forse un po’ inconsciamente ha vissuto all’ombra del mito americano ma che oggi può, forse, finalmente parlare apertamente dei propri legami con la madre americana.

La California Italiana

La California italiana è oggi un piccolo paese di recentissime origini di circa 1500 abitanti ed è posto al km 275 della Via Aurelia; appartiene al Comune di Bibbona (poco più di 3000 abitanti) che oggi è uno delle principali mete turistiche della Costa degli Etruschi sia per lo splendido mare sia perché da Bibbona è possibile visitare con facilità ogni metà della Toscana. La California si trova circa 7 km a sud di Cecina, una ridente cittadina di più 28.000 abitanti che fino al 1873 faceva parte del Comune di Bibbona ed a soli 2 km dal Mar Tirreno. Bibbona, che oggi ha grossomodo la stessa popolazione della California, al contrario della sua frazione ha origini antichissime che si perdono nel paleolitico. È posta a circa 5 km dalla California sulle prime propaggini delle Colline Metallifere su di una collina di tufo che nel corso degli ultimi millenni è stata riempita di cunicoli e grotte grazie all’infaticabile attività degli etruschi che scelsero Bibbona come loro una delle loro roccaforti.L’economia di Bibbona si basa oggi sia sul turismo che sulla produzione agricola di qualità sia di olio che di vino. Questo è il regno dei Super Tuscany, i vini rossi della confinante Bolgheri (Sassicaia ed Ornellaia) sono famosi in tutto il mondo e rappresentano oramai una buona fetta dell’economia locale.

Un po' di storia del territorio

Il piano di Bibbona, che oggi ospita La California, declina dolcemente verso il mare. Questa zona è stata molto attiva nel periodo etusco-romano come testimoniato dai numerosi ritrovamenti archeologici. Infatti questa zona era attraversata dall’importante strada etrusca che collegava Vada Volterrana, che era il porto di Volterra, a Populonia che invece era l’unica lucumonia etrusca fondata sul mare. Su questo stesso percorso molti secoli dopo i romani avrebbero costruitola Via Aurelia che sarebbe diventata uno dei perni viari della potenza militare e commerciale di Roma. Dopo la caduta dell’impero romano tutta la zona venne abbandonata a causa delle continue discese dei popoli barbari che lasciati gli Appennini avevano la strada verso Roma aperta proprio grazie alla presenza della via consolare Aurelia. Si assistette così allo spopolamento ed al conseguente impaludamento del piano di Bibbona, come se non bastasse presto arrivò la malaria e le incursioni dei saraceni. Tutto questo contribuì alla nascita della “mito” negativo della Maremma come entità geografica che il sommo poeta Dante Alighieri già nel corso del 1300 faceva iniziare proprio a Cecina.Allo spopolamento del piano si affiancò il cosiddetto fenomeno dell’incastellamento,ovvero tutti gli abitanti del piano si rifugiarono all’interno del castello di Bibbona che venne dotato di alte mura difensive. Così passo tutto il medioevo ed il rinascimento, Bibbona si dette presto un proprio statuto ma fu sempre in balia della signoria di Pisa e poi di Firenze fino a quando nel 1737 la Toscana divenne il laboratorio degli illuminati esperimenti dei Granduchi di Toscana che cercarono di ammodernare il loro stato con una politica di innovazione culturale, agricola e politica. Fu in questi anni che il Granducato di Toscana,primo stato al mondo, abolì la pena di morte. A partire dal 1737 il piano di Bibbona fu al centro della politica di bonifica della maremma. I granduchi si avvalsero dei principali ingegneri idraulici del tempo e anche grazie alla scoperta del chinino, ottimo rimedio alla malaria, finalmente dopo millenni di oblio questa zona iniziò a ripopolarsi. Il contributo fondamentale avvenne nel 1833 quando venne ripristinata ed ammodernata la struttura viaria della costa:la via Aurelia venne completamente rifatta in numerosi tratti garantendo finalmente un comodo e veloce servizio di collegamento tra Pisa e Grosseto.Alcuni tratti della via Aurelia rimasero sull’antico tracciato come il tratto che transita nel comune di Bibbona, dove pochissimi anni dopo, sarebbe sorta La California: questo tratto di strada è in pratica è la stessa strada dei nostri antichi antenati Etruschi. La via Aurelia, allora chiamata Via Emilia, cominciò a popolarsi di barrocci per il trasporto di merci e diligenze per il trasporto di persone. Il vicino centro abitato di Cecina, allora ancora nel Comune di Bibbona, crebbe a dismisura grazie al commercio facilitato dalla presenza della neonata ferrovia e di uno dei crocevia stradali più importanti di tutta la costa: da Cecina era possibile raggiungere Livorno, Pisa, Volterra e Grosseto.La notizia che la Maremma non era più un luogo di morte ma un luogo dove il commercio si stava notevolmente sviluppando e dove venivano effettuate le allivellazioni, ovvero la cessione di terreni demaniali ai cittadini, provocò la rapida crescita della popolazione. Accorsero in Maremma da tutto l’Appennino tosco-emiliano, dalla Liguria e dal nord Italia, ne è una dimostrazione le varietà dei cognomi che ancora sono presenti in questi luoghi.

La Storia della nostra California

La storia della nostra California si colloca proprio in questo periodo, intorno al 1840 quando la via Aurelia era già stata ammodernata e le uniche osterie per rifocillare i viandanti erano a Cecina ed a Donoratico. Laddove sarebbe sorta La California non c’era ancora niente solo un incrocio che dalla strada Maestra, la via Aurelia, portava a Bibbona con la nuova strada che era nata in questi anni grazie al raddrizzamento di uno dei tanti fossi che scendono dalle colline. Nel 1840 arrivò nel Comune di Bibbona un certo Amerigo Gabbani, la sua prima mansione fu quella di addetto alla nascente ferrovia maremmana. Amerigo arrivò nel nostro comune con tutti i suoi parenti alcuni dei quali si inventarono Bettolieri ed Osti. Ed è così che inizia la storia della California, dopo pochi anni con il neonato stato italiano arrivarono anche i primi registri ufficiali dell'anagrafe; la compilazione del primo registro dell'anagrafiche comunali nel 1865 è particolarmente importante per la nostra storia perché per la prima volta compare il nome di La California per indicare il luogo dove era nel frattempo sorta una osteria, gestita da un certo Attilio Fabbri, sulla Via Aurelia proprio in corrispondenza dell’incrocio con la nuova strada che porta tutt’ora a Bibbona. Registro della Popolazione del 1865

Registro della Popolazione del 1865
L’Osteria Gabbani a La California – 1940 c.a.

Il successivo censimento del 1881 ci mostra che Amerigo Gabbani rilevò l’attività di oste dal Fabbri iniziando quella tradizione che sarebbe giunta fino al dopo seconda guerra tramite la Famiglia Demi erede dei Gabbani. Numerose sono le cartoline d’epoca che mostrano l’osteria Gabbani a La California. Le altre ipotesi sul nome

Arrivati a questo però mi trovai costretto ad accantonare lei potesi sul perché questo luogo si chiamasse California. Il nome California era già in uso prima del 1865 quando l’emigrazione di massa dal Sud Italia non si era ancora diffusa (ipotesi dell’emigrato andato a cercare fortuna e poi tornato in patria) ed inoltre tra i primi abitanti della California non c’era nessuno proveniente dal sud Italia (ipotesi della nave di emigranti meridionali). Infine Buffalo Bill arrivò in Europa con il suo famoso circo nel 1887 quando il toponimo California era già ampiamente in uso. A questo punto le mie ricerche sembravano arenate perché non c’era traccia di nessun emigrante che prima del 1865 si fosse recato in America. La famiglia Gabbani proveniva dall’entroterra della Provincia di Pisa, di altri emigranti non c’era traccia.Inoltre come già anticipato l’emigrazione verso gli USA prima del 1860 era costituita soprattutto da commercianti di Genova e Livorno o da esuli politici che lasciarono l’Italia per fuggire alle repressioni dopo i modi risorgimentali come quello di Livorno del 1848. Sfortunatamente non risultavano contatti né con esuli politici né con commercianti.

Leonetto Cipriani

La ricerca prese una svolta decisiva quando leggendo le Memorie di Giuseppe Garibaldi mi imbattei in un personaggio risorgimentale: Leonetto Cipriani. A dire il vero Garibaldi ci riferisce di una profonda antipatia tra i due ma, come vedremo, i meriti del Cipriani furono molti altri.Cipriani nacque in un'isola importante agli inizi dell'Ottocento. Egli nacque in Corsica, a Centuri, il 16 maggio 1812. Figlio di Matteo e di Caterina Caraccioli, crebbe in una famiglia che per Bonaparte aveva ben più di una semplice simpatia e che alla caduta dell'impero napoleonico, lasciò prudentemente l'isola per trasferirsi a Livorno, centro delle varie imprese mercantili del padre che si divise tra America, Caraibi e Nord Africa. Nel 1837 però la morte del padre avrebbe impegnato il giovane Leonetto in una difficile opera di risanamento economico delle proprietà familiari riportandolo in terra toscana e legandolo a vincoli di amicizia sempre più stretti con i Bonaparte.Durante questo periodo Cipriani acquistò diversi appezzamenti di terreno nella Maremma pisana. Uno di questi poderi fu quello di San Vincenzino a Cecina dove lo stesso Cipriani risedette tra il 1847 ed il 1848 per eseguire alcuni scavi archeologici presso antichi ruderi lì presenti. Durante questi due anni il Cipriani strinse amicizia con molti abitanti della zona oltre ad divenire titolare della famosa Osteria dell’Omino di Ferro a Cecina che nel frattempo era diventata stazione di posta per le diligenze che percorrevano la rinata via Aurelia. Tra il 1837 ed il 1848 Cipriani si recò molte volte negli USA per curare i propri interessi economici, ebbe modo anche di partecipare a diverse campagne militari contro l’Austria tramite la quali si guadagnò il titolo di Capitano e successivamente di Colonello.

Leonetto Cipriani

Nel 1849 maturò l’idea di emigrare in California grazie ai numerosi articoli giornalistici che la descrivevano come un luogo dove poter trarre consistenti vantaggi economici. Egli accettò anche la nomina a console sardo a San Francisco proposta dal Conte Cavour. Fu così che il Cipriani divenne una vera e propria autorità nella futura metropoli californiana. Il continente americano rappresentava per Cipriani anche un immenso serbatoio perla propria sete d'affari e in tale veste affrontò quegli anni in parallelo con le sue incombenze diplomatiche. Ancora memorabile è il suo attraversamento degli Stati Uniti, dal Missouri alla California, interpretando alla perfezione il ruolo di mandriano e descrivendo per primo, tra gli italiani, l'attraversata del continente americano sui carri Cannestooga. Cipriani legò però il suo nome alla storia locale per un’iniziativa particolare. Importò dall'Italia una casa completamente prefabbricata, composta da 1200 pezzi, da montarsi mediante 700 ganci e 26 mila viti. La casa venne montata in Sutter Street e rimase di proprietà di Cipriani fino al suo nuovo viaggio in Italia, rappresentando comunque una delle imprese più straordinarie dell'epoca. La casa fu il nucleo attorno alla quale si formò la cittadina di Belmont che tuttora riconosce il Leonetto Cipriani come suo fondatore.

La casa di Leonettoa Belmont

L'Italia rese merito all'impegno di Cipriani nominandolo senatore nel 1865 e con tale carica (sommata a quella di generale onorario)ritornò per l'ultima volta nella sua terra natale. Scelse infine di ritirarsi definitivamente a Centuri, riscoprendo nell'isola una serena maturità, grazie anche al secondo matrimonio con Maria Napoleoni e ai figli avuti da lei.L'ormai maturo senatore soltanto raramente tornò a calcare le aule dell apolitica italiana dispensando consigli a chi cercava in lui la saggezza del navigato uomo politico. In Senato presentò il primo progetto del risanamento dell'Agro pontino, (ripreso decenni dopo, con successo, dalla dittatura fascista) e fu l'ultima fiammata della sua eclettica vita. Leonetto Cipriani morì infatti a Centuri il 10 maggio 1888, confortato dalla famiglia e dal ricordo delle immense praterie americane.

Leonetto Cipriani e la Corsica

Leonetto continua a far parlare di se non solo a La California ma anche a Bastia dove è ancora oggi è apprezzato come illustre cittadino oltre che simbolo dei centenari legami tra la Corsica e l'Italia.

Vi ricordo che dal mare di La California si riesce a vedere in lontananza, guardando tra Capraia ed il M.te Capanne sull'Isola d'Elba, i monti che circondano il golfo di Bastia in Corsica ..... quasi un geMellaggio "a vista" con la sua terra natale.

Si è svolto su iniziativa di Orlando Forioso, ormai ben noto in Corsica come uomo di teatro e creatore di spettacoli riguardanti diversi aspetti della storia della Corsica, sabato 13 ottobre al Museo di Bastia un interessantissimo incontro attorno al personaggio storico di Leonetto Cipriani nato precisamente 200 anni fa a Centuri e di cui quindi si onorava il bicentenario della nascita.

All'incontro a preso parte anche la pronipote del Cipriani,l’avvocatessa Angeline Tomasi ancora residente a Bastia.

Leonetto Cipriani
Leonetto Cipriani

Leggi l'articolo in pdf sul convegno: A Viva Voce scritto da Georges de Zerbioppure sul sito di A Viva Voce [1]

Molto interessante anche il ritratto di Leonetto Cipriani scritto da Philippe Peretti e pubblicato dalla rivista trimestrale "A Viva Voce" Anno I°, N. 2, Gen-Mar '93 sempre disponibile sul sito di A VivaVoce: cipriani-Philippe Peretti

Leonetto: un uomo del risorgimento

Per rendersi conto delle sue imprese risorgimentali è bene ricordare che:

- Partecipò come capitano alla battaglia di Curtatone e Monatanara nel 1848 durante la quale fu catturato e tenuto prigioniero dagli austriaci (per questo ricevette la sua prima decorazione).

- Accettò la missione a Livorno nell’agosto del 1848 come Governatore straordinario (per la quale venne promosso Colonello) per evitare invano lo scontro con gli austriaci.

- Cercò di convincere Carlo Alberto, di cui nel frattempo era divenuto intimo, ad intervenire in Italia per sedare pacificamente i moti di Livorno in modo da evitare l’intervento austriaco avvenuto nel maggio del 1849.

- Nella seconda parte della prima guerra d’Indipendenza partecipò attivamente alle battaglie della Sforzesca e di Novara (per la quale venne nuovamente decorato).

- Rientrò in tutta fretta in Italia per poter partecipare,su richiesta dei piemontesi, alla Guerra di Crimea alla quale comunque non riuscì a partecipare perché la guerra finì prima del suo arrivo.

- Si prodigò affinché il Re di Francia sposasse la duchessa di Genova in modo che Napoleone III potesse stipulare gli accordi di Plombiers che permisero a Vittorio Emanuele II di scacciare gli austriaci dalla Lombardia.

- Partecipò alla veloce campagna della seconda guerra d’Indipendenza.

- Accettò la nomina di Governatore delle Romagne su richiesta del governo del Regno di Sardegna.

La nascita del nome

L’avventura a San Francisco del Cipriani e dei suoi compagni di viaggio cecinesi si concluse nel 1855 quando fecero ritorno a Cecina dove Leonetto intentò una causa al fratello al quale aveva lasciato una procura generale per la gestione dei suoi beni durante la sua assenza. In questo periodo il Cipriani ebbe modo di verificare la gestione della locanda dell’Omino di Ferro ed ebbe continui contatti con l’amministrazione comunale di Bibbona per la gestione dei terreni di sua proprietà su cui si stava sviluppando la cittadina di Cecina. A questo punto appare evidente come sia Leonetto Cipriani il collegamento tra le due California. Una volta ritornato a casa il gruppo di viaggio non avrà sicuramente esitato nel raccontare le proprie avventure americane contribuendo così alla diffusione del mito della California nella nostra zona. Ricordiamoci che tra il 1850 ed il 1865 nacque una nuova Osteria a la California gestita dal Sig. Amerigo Gabbani, questa osteria era proprio a metà strada tra l’osteria del Cipriani a Cecina e l’altra a Donoratico. Sembra quasi di sentire ancora Amerigo che risponde “la California, ovviamente” all’ufficiale comunale che fece il censimento dell'anagrafe nel 1865 chiedendo: “cosa vuole che indichi come nome di questo nuovo posto?”.

Altro materiale sulla storia di la California

Potete trovare la storia completa di La California nel libro CALIFORNIA, OLTRE IL MITO Link ed altro materiale sulla storia di La California nella sezione Link La California.

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